Come scegliere un Microscopio

Dovete acquistare un nuovo microscopio? Allora avrete bisogno di conoscere quali sono le caratteristiche tecniche di questi oggetti, perché sul mercato si trovano una vasta gamma di microscopi, partendo da quelli che sono dei semplici giocattoli che costano pochi euro, per arrivare a quelli da ricerca che possono raggiungere un costo di alcune migliaia di euro. Ovviamente la scelta finale dell'acquisto sarà dettata dalle necessità dell'utente finale. Ecco qua di seguito una guida alla scelta del microscopio.

microscopio - guida alla scelta

Come si sceglie un microscopio?

Il microscopio è un apparecchio che necessita di qualche conoscenza tecnica per essere scelto. In questa breve guida vediamo di toccare i punti salienti e di spiegarli perché possano risultare semplici da comprendere, senza per forza dover essere degli esperti di ottica e apparecchi ad essa correlati.

Microscopio composto

Ci sono diversi modelli di microscopio, ognuno dei quali si differenzia dagli altri per le caratteristiche costruttive e di conseguenza per il rendimento. Il più comune è probabilmente il microscopio composto, che viene utilizzato per visualizzare campioni piccoli mediante luce trasmessa.

Solitamente questa tipologia di microscopio è dotata di 3 o 4 ingrandimenti medio-alti, che in genere possono essere 40X, 100X, 400X (in alcuni casi anche 1000X). Un buon microscopio composto è uno strumento essenziale per chi studia la biologia o la medicina legale, e risulta molto utile anche per molte altre scienze. I microscopi composti hanno non solo impostazioni di ingrandimento molto elevate, ma anche una risoluzione ottica molto elevata.

In un microscopio composto la luce proviene dal fondo del microscopio fino al campione (si parla di illuminazione trasmessa).

Stereoscopio

Lo stereomicroscopio, o microscopio stereo, viene utilizzato per esaminare oggetti solidi relativamente grandi a basso ingrandimento mediante luce riflessa anziché trasmessa.  Questa tipologia di microscopio utilizza due oculari, ognuno dei quali ha la propria lente obiettivo, ed è in grado di fornire all'utente un'immagine 3D del campione. 

Lo stereomicroscopio ha distanze di messa a fuoco maggiori, ed anche campi di vista più grandi, consentendo quindi di vedere un'area più ampia del campione inquadrato. In uno steremicroscopio si hanno sorgenti luminose superiori (si parla di illuminazione riflessa).  Alcuni modelli particolarmente avanzati offrono spesso anche un secondo illuminatore posto sul fondo del microscopio che consente di visualizzare i campioni anche mediante luce trasmessa.

Microscopio digitale

Un microscopio digitale può essere sia uno stereomicroscopio che un microscopio composto. Questi tipi di microscopi consentono all'utente di catturare immagini fisse e immagini video, che possono quindi essere visualizzate sul monitor del computer.

Dal punto di vista tecnico questi strumenti sono dotati di un dispositivo con accoppiamento di carica (abbreviato CCD), oltre che di un software grazie al quale gli utenti possono elaborare le immagini, zoomando e creando effetti speciali. Solitamente questi microscopi hanno una sorgente luminosa a led incorporata.

Ottica, risoluzione ed oculare

Il componente più importante in un buon microscopio è ovviamente l'ottica, ovvero le lenti che consentono a chi lo utilizza di ingrandire gli oggetti. Dalla tipologia di lenti utilizzate dipende anche la capacità di ingrandimento di un microscopio, che viene indicata anche con il termine potenza del microscopio. L'ingrandimento però non dipende solo dall'ottica, in quanto il suo valore è uguale al prodotto della potenza dell'obiettivo per la potenza dell'oculare (ad esempio, con oculare 10x ed obiettivo 4x l'ingrandimento dello strumento sarà 40x). La qualità dell'ottica dipende dalle lenti utilizzate, che andranno ad incidere anche sul sistema di messa a fuoco del dispositivo (che gli utenti possono aggiustare attraverso la manopola di regolazione).

Anche la risoluzione è un parametro molto importante, perché ci indicherà quanto bene si riusciranno a visualizzare le caratteristiche molto piccole in un'immagine, distinguendo due punti molto vicini tra di loro. La risoluzione di un microscopio dipende direttamente dalla lunghezza d’onda della luce utilizzata.

L'oculare, che in gergo tecnico viene chiamato anche testa, è quel componente del microscopio che ingrandisce e focalizza l'immagine fornita dall'obiettivo, presentandola all'occhio dell'utente. La qualità degli oculari, che come detto hanno un rapporto di ingrandimento integrato (solitamente 10x), determina in parte anche la qualità dell'immagine. Ci sono vari tipi di teste: le monoculari, che portano solo un oculare, e quelle binoculari.

oculare microscopio

Illuminazione

La maggior parte dei microscopi è dotato di una sorgente luminosa incorporata, oppure utilizza una lampadina fluorescente (al tungsteno o alogena). Quelli con un sistema di lampadine fluorescenti tendono ad essere più costosi rispetto al sistema di tungsteno. Gli illuminatori migliori sono gli alogeni al quarzo, che  forniscono una brillante luce bianca indispensabile quando si deve lavorare ad alto ingrandimento che rivela i veri colori degli esemplari.

Negli ultimi anni è cresciuto il numero di microscopi dotati di un'illuminazione di tipo LED, che hanno iniziato a sostituire in gran parte gli illuminatori fluorescenti. Gli illuminatori a LED hanno alcuni problemi di resa cromatica, ma al tempo stesso garantiscono un basso assorbimento di energia ed inoltre non emettono praticamente calore.

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