Come raccogliere la bava delle lumache per creare creme per viso e corpo

creme alla bava di lumaca

Da sempre le lumache sono state usate impiegate nell’ambito della gastronomia grazie alla prelibatezza della loro carne e all’inaspettata versatilità di questa nell’ambito culinario. Tuttavia, esiste una parte della lumaca che solo di recente è stata effettivamente valorizzata, destando non poco stupore per l’incredibile multiformità cui essa può essere impiegata: la bava delle lumache. Conosciuta già sin dall’antichità (basti pensare che il suo utilizzo pare risalga ai tempi di Ippocrate) negli ultimi tempi ha conosciuto una vera e propria rivalutazione nell’ambito scientifico.

I metodi per raccogliere ed estrarre la bava delle lumache

Per estrarre questo che potremmo definire una sorta di nuovo ”elisir”, ci sono vari metodi. Innanzitutto è importante capire che il muco secreto dalle lumache, è fondamentale per garantirne il movimento senza che questa si ferisca. L’importanza della bava, per una lumaca, non è tanto diverso dall’importanza di mettere l’olio nella propria automobile: grazie infatti alle funzioni lubrificanti, il mollusco è in grado di muoversi con facilità. Il muco, inoltre, funge anche da meccanismo di difesa.

lumaca

Ma esattamente come si raccoglie la bava? Ci sono due metodi sostanzialmente.

Dopo il processo di estrazione, è necessario far riposare la chioccola all’interno del recinto, garantendo così la tutela della sua salute, e facendo in modo che si rifocilli a dovere. È importante che trascorra un mese tra una sollecitazione e l’altra, avendo cura di scegliere ogni volta animali non trattati nei giorni precedenti, evitando così il decesso delle chiocciole per eccessivo sforzo o sollecitazione.

Dopo l’estrazione

Una volta raccolto il prezioso liquido, la cui sollecitazione manuale porta alla produzione di pochi centilitri di liquido solo ore dopo lo sfregamento del guscio, questo viene filtrato una prima volta per eliminare eventuali impurità residue. Dopo la prima filtrazione, la bava viene nuovamente microfiltrata: a questo punto è pronta per la produzione di cosmetici (soprattutto creme) e medicinali, il cui sapiente utilizzo può portare alla prevenzione e alla cura di tanti fenomeni talvolta spiacevoli.

Chiaramente la raccolta manuale comporta un lavoro maggiore, implicando più attenzione e soprattutto più pazienza durante la fase di estrazione del muco. Tuttavia, questo sforzo viene ampiamente ripagato grazie ad una qualità maggiore della bava prodotta, la quale risulta essere completamente priva degli stimolanti sopracitati che portano ad un’ingente quantità di liquido, a discapito della qualità e del rispetto nei confronti di questi piccoli esseri.

In definitiva, il mercato dell’elicicoltura ha conosciuto un notevole sviluppo negli ultimi anni, garantendo così un rilancio più che positivo nella produzione di questa sostanza così particolare, il cui impiego trova un riscontro decisamente ottimo sia dal punto di vista farmaceutico che dal punto di vista cosmetico.

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